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Nella primissima infanzia lo sviluppo delle abilità motorie fa passare rapidamente il bambino da una quasi dipendenza dall’adulto ad una relativa autonomia. Ciò è possibile grazie al movimento e alla manipolazione.

Movimento: tappe dello sviluppo motorio
È nel corso del primo anno che il bambino conquista le principali abilità motorie. La maggiore mobilità gli permette di esplorare un ambiente sempre più vasto e di raggiungere le cose che attraggono la sua attenzione. La postura eretta inoltre gli permette di usare le mani per agire sulle cose e non solo come appoggio e camminamento.

  • Il neonato presenta naturalmente un ipertono dei muscoli flessori di gambe e braccia mentre è ipotonico nell’asse del corpo. Per questo inizialmente non tiene la testa sollevata.
  • Già al primo mese da sdraiato solleva il mento, poi nel secondo la testa e le spalle per appoggiarsi sugli avambracci a tre-quattro mesi.
  • Tra i quattro e i sei mesi inizia a conquistare la posizione seduta prima con appoggio e poi senza.
  • A sette mesi sta seduto senza appoggio solo per poco tempo mentre a nove la maggior parte dei bambini riesce ad avere una postura seduta con le mani completamente libere.
  • A dieci-dodici mesi il bambino comincia in genere a stare in piedi da solo e a muovere i primi passi.
  • A tredici-quattordici mesi molti bambini camminano da soli.

Manipolazione: come si sviluppa e a che cosa serve
Tra i sei e gli otto mesi il bambino che precedentemente a conquistato l’abilità di afferrare riesce a lasciare andare volontariamente gli oggetti per verificare sperimentalmente che cosa succede. Così conquista la possibilità di trasformare l’ambiente in modo attivo. La manipolazione inoltre accelera lo sviluppo della coordinazione e permette un incremento delle abilità cognitive notevole.
A partire dai nove mesi la motricità fine delle dita si affina sempre di più e il bambino è in grado di toccare, afferrare, lanciare ecc. competenze alla base della sperimentazione attiva nella realtà. La manipolazione, da un punto di vista relazionale, consente inoltre di usare gli oggetti nell’interazione con l’altro, prendendo ciò che viene porto, mostrando, cedendo ecc. e costituisce premessa fondamentale per il disegno e la scrittura.

Occhio alle tappe di sviluppo, ma non troppo
Motricità e manipolazione modificano il modo con cui il bambino sta con gli altri, in particolare con gli adulti, i quali, dapprima abituati a ritrovare il bambino esattamente dove lo hanno lasciato, scoprono con lui uno spazio sempre più ampio e ricco di cose da toccare. Ciò favorisce la comparsa di interazione sempre più complesse che con la socializzazione e con il linguaggio si arricchiscono di uno scambio e di una costruzione di significati progressivamente più ricchi.
Quelle descritte sono le tappe dello sviluppo motorio e della manipolazione. Tuttavia, è bene ricordare che ogni bambino ha dei tempi e dei modi particolari. Eventuali “ritardi” rispetto alle tappe dei manuali o rispetto ai coetanei potrebbero costituire una normale variabilità anziché un vero e proprio problema. In caso di dubbio però l’aiuto professionale può essere una buona soluzione.

Se hai dei dubbi rispetto allo sviluppo motorio di tuo figlio o vuoi iniziare un percorso specialistico per sostenere la sua evoluzione, contatta uno dei nostri professionisti attraverso il form oppure telefonicamente. In questa particolare “area” i contatti diretti sono::
Dott.ssa Marta Mani, pedagogista clinico e psicomotricista funzionale (tel 347. 9460319)
Dott. Simone Pesci, psicologo e psicoterapeuta (tel. 333 9640032)
Dott. Lapo Zoccolini, psicomotricista funzionale (tel. 339 2466670)

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