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Tutti i fratelli sono gelosi l’uno dell’altro, senza eccezioni. Rivalità, gelosie e conflitti caratterizzano i loro rapporti come, spesso, affetto e solidarietà. Dato che sono in molti quelli che ci chiedono un aiuto professionale in merito a queste tematiche nell’articolo cercheremo di

  1. capire i motivi che innescano gelosie e rivalità
  2. dare proposte operative ai genitori

Motivi della gelosia
I bambini imparano fin da subito a capire cosa gli altri si attendono da loro e ciò rende possibile la costruzione di un modo di essere e di un ruolo all’interno dei rapporti interpersonali. Quando nascono dei fratelli le aspettative e i ruoli si modificano, richiedendo al bambino (e agli adulti) ridefinizioni e aggiustamenti. Essere il primogenito, per esempio, significa ad un certo punto perdere l’esclusività del rapporto con i genitori; un secondogenito, invece, potrebbe soffrire l’autorità  o la maggiore età del primo ecc. In realtà non c’è una regola: ognuno vive i propri rapporti famigliari in modo peculiare e specifico.
La nascita di altri figli dopo il primo comporta per tutta la famiglia la necessità di nuovi adattamenti e riorganizzazioni. Già prima della nascita di un secondogenito bisogna occuparsi del primo, preparandolo all’evento, dandogli attenzione ecc. Tutti i primogeniti sono gelosi dei secondi, l’importante è che la gelosia non sia l’unico sentimento e soprattutto che non sia tanto dirompente da travalicare le regole del rispetto.
Un momento critico ovviamente è rappresentato dal parto anche solo per il fatto che la mamma va in ospedale e “lascia” il figlio in disparte. Uno sconvolgimento che il primo deve imparare a tollerare e assimilare.
Anche i primi momenti richiedono molte attenzioni per il neonato che il fratello maggiore potrebbe non gradire.
La gelosia può esprimersi con comportamenti aggressivi, atteggiamenti distaccati, modi provocatori ecc. e può manifestarsi in occasioni molto diverse fra loro. I conflitti fra fratelli sono uno dei problemi più frequenti per i quali i genitori si rivolgono i professionisti. Il rapporto fra fratelli però deve essere pensato in modo complesso e non come un’unica dimensione con una polarità positiva e l’altra negativa. Possiamo, infatti, distinguere le dimensioni (concettualmente separabili) di rivalità, conflitto, controllo e affetto per comprendere la relazione fra fratelli.
Che fare? Fermarsi ad un figlio solo? Non è necessario. L’importante è tirare fuori le risorse per gestire al meglio la situazione e per godere dei piacere che questo può dare.

Proposte per i genitori
Può essere una buona idea coinvolgere il figlio più grande nella cura del più piccolo, senza ovviamente investirlo di responsabilità e senza obbligarlo a dimostrare sentimenti ed emozioni che non prova. “Non ti avvicinare”, “attendo a non fargli male” ecc. sono espressioni che, se abusate, da raccomandazioni possono tradursi in sentimenti di ostilità: sarebbe meglio consentire, sotto supervisione, l’iniziativa personale.
Rispetto alla gelosia in senso stretto è buona norma riconoscerla e normalizzarla anziché punirla, mantenendo però i comportamenti nei limiti del rispetto per l’esistenza dell’altro.
Certamente gestire gli spazi di casa in modo che il maggiore non si senta defraudato può essere un elemento fondamentale per prevenire una gelosia e una aggressività eccessive.
Come gli spazi, anche il tempo che i fratelli trascorrono con ogni genitore devono essere attentamente bilanciati. Dedicare tempo singolarmente ad ogni figlio può essere una idea.
È importante inoltre incentivare le differenze, riconoscere i diversi talenti e modi di essere: per farlo è necessario osservare i proprio figlio con occhio “pulito”. È bene che ogni figlio abbia amici, hobby, orari diversi. E non si accolli al maggiore il fratello minore quando esce con gli amici! Meglio è mantenere separate e distinte le regole di rientro in funzione dell’età.

Conclusioni
La gelosia e la rivalità fraterna non si possono impedire perché sono sentimenti inalienabili e funzionali alla costruzione del proprio ruolo. I conflitti d’altro canto non sono altro che l’espressione di questi sentimenti e tentativi per ri-negoziare gli equilibri. Quello che è possibile fare è accogliere, riconoscere, evidenziare e normalizzare  l’esperienza emotiva contenendo quegli eccessi che si possono tradurre in comportamenti disadatti o pericolosi.

Se siete genitori alle prese con una gelosia ingestibile fra i vostri figli e volete una mano a gestire la situazione, contattateci attraverso il form o per telefono. Puoi anche contattare direttamente uno dei nostri professionisti, per esempio:
Dott.ssa Marta Mani, Pedagogista Clinico® (Contatto diretto Tel. 3479460319)
Dott. Simone Pesci, psicologo e psicoterapeuta (Contatto diretto tel. 333.9640032)

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