Sandro era un ragazzone grande e grosso, un gigante dai piedi di argilla. Almeno quando ha iniziato il suo percorso di psicoterapia. Si era presentato in studio perché in crisi: giunto ai trent’anni, senza un lavoro e abitando ancora con i genitori, ha ritenuto di rivolgersi ad uno psicologo per prendere in mano finalmente la sua vita. Uno dei problemi più grossi che lamentava era di sentirsi sempre giudicato dagli altri come “incapace”, “buono a nulla” o “stupido” e di reagire pertanto con aggressività anche a battute bonarie o ai consigli degli altri.
La psicoterapia: la crescita personale come scalata
La psicoterapia con Sandro è stata un percorso simile ad una scalata. Lui ci metteva tutto l’impegno possibile, aveva “solo” bisogno di un compagno di viaggio che lo aiutasse a vedere dove si collocavano via via i punti di appoggio e le possibile leve. A volte saliva la parete velocemente, altre volte è stata costretto a cambiare percorso, cercare nuove strade.
Sandro non aveva sintomi particolari di ansia e di tensione e neppure un tono dell’umore decisamente depresso, tuttavia i suoi sforzi di apparire capace e di dare agli altri una buona immagine di sP fino ad allora non avevano dato i loro frutti, portando così demoralizzazione e un senso di sconfitta.
Tecniche psicoterapeutiche usate con Sandro
Con Sandro, durante la psicoterapia, sono state utili alcune tecniche, usate in modo procedurale, che gli hanno consentito di comprendersi più a fondo e di prendere coscienza del suo modo di funzionare. Così è stato in grado di abbandonare alcune zavorre psicologiche, mostrandosi in modo più completo e complesso. Con Sandro sono state utilizzate molte tecniche di psicoterapia di tipo narrativo, dalla scrittura di storie di vita alla lettera al sé ideale, dai “capitoli della vita” al completamento di fiabe e alcune procedure immaginative come l’assolto analogico o la visualizzazione guidata. Tutte queste modalità operative si sono concretizzate all’interno di una relazione psicoterapeutica importante e hanno permesso il raggiungimento di obiettivi fondamentali. Sandro progressivamente ha migliorato la sua autostima e il senso di autoefficacia, conquiste che hanno portato a sentirsi meno giudicato dagli altri e quindi a rispondere con minore aggressività e scontrosità. Così Sandro durante il percorso psicoterapeutico e ha preso il coraggio di mettere su una attività professionale in proprio, conquistando l’autonomia personale e l’indipendenza dai propri genitori. Andare a vive re da solo, lasciando la casa natale, è stato solo l’esito del cambiamento di identità personale conquistato attraverso la psicoterapia.
Conclusioni
Sandro oggi non è un gigante dai piedi di argilla, è un uomo che riesce a collocarsi nel mondo, più consapevole delle proprie potenzialità e più tenero nei confronti dei propri “difetti”.
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