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DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento

Quando un bambino o un giovane mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo in una situazione in cui non presenta deficit sensoriali, il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma, si parla di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.).

I principali D.S.A. sono

  • La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
  • La disortografia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta con una difficoltà a rispettare le regole ortografiche (doppie, accenti ecc.)
  • La disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta con una difficoltà nella realizzazione grafica.
  • La discalculia è un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.

È frequente che tutte queste difficoltà si manifestino contemporaneamente anziché comparire isolate e spesso si associno ad insicurezze, ansie e paure, sentimenti di scarsa autostima, disagi emotivo-relazionali ecc.

La dislessia si presenta, prevalentemente, con una delle seguenti caratteristiche: difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema grafema; mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura, eccessiva lentezza nella lettura e scrittura, incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile ecc. Una persona con difficoltà nella decodifica si stanca più facilmente ed ha perciò bisogno di molta più concentrazione. Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato. Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la notazione musicale o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare. Può avere difficoltà nella lettura e/o scrittura di lingue straniere (es. inglese,latino, greco, ecc..). Può scrivere una parola due volte o non scriverla. Può avere difficoltà nel memorizzare termini specifici, non di uso comune. Può avere difficoltà nello studio (storia, geografia, scienze, letteratura, problemi aritmetici) quando questo è veicolato dalla lettura e si giova invece dell’ascolto (es. registratori, adulto che legge, libri digitali). Non prende bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e scrivere contemporaneamente. Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto. Lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo.

Più tecnicamente gli errori nella decodifica scrittoria possono essere:

  • confusione di suoni acusticamente simili tra loro: p per b, t per d, c per g, v per f, s per z, m per n, l per r
  • confusione di simboli simili per forma: p per q, b per d, m per n, h per l, a per o, a per e, f per t, d per q, n per u
  • inesatta pronuncia di vocali: a per e, a per o, i per o, e per a, u per o
  • inversioni cinetiche di lettere nella sillaba: il per li, da per ad, in per ni, la per al, gar per gra, tar per tra, our per rou, ng per gn
  • inversioni di sillabe all’interno della parola omissioni in gruppi di consonanti o di intere sillabe
  • aggiunte
  • trasposizioni di lettere nell’ambito della parola
  • semplificazione di gruppi consonantici
  • generalizzazioni
  • sostituzioni
  • all’interno della parola
  • sostituzione di parole
  • invenzioni o trasformazioni
  • soppressione di parole o di righe intere
  • accentazione irregolare
  • omofonie-allografie
  • ripetizione prima della sillaba
  • sbaglia le righe
  • nell’andare a capo
  • precipitazioni
  • eccessivo sforzo nella decifrazione dei segni
  • esitazioni su dei suoni e su delle sillabe
  • ritmo decodificatorio molto lento
  • lettura di tipo sillabico
  • Precipitazione
  • inespressività tonematica
  • mancato rispetto delle regole ortoepiche e delle sospensioni
  • difficoltà di comprensione in occasione di una lettura a voce bassa
  • difficoltà di comprensione in occasione di una lettura a voce alta

La disortografia è un disturbo specifico della scrittura che si manifesta con un mancato rispetto delle regole grammaticali e sintattiche. La persona disortografica ha difficoltà nella codifica segnico-scrittoria dei simboli alfabetici e nel modo corretto di scrivere le parole di una lingua. Gli errori sistematici più frequenti riguardano

  • confusioni tra fonemi simili (per esempio: F e V; T e D; B e P; L e R ecc.): si tratta di confusioni fra consonanti che hanno punti di fonazione diversi e di lettere simili per suono;
  • confusione tra grafemi simili (per esempio: “p” e “q”; “d” e “b”; “n” e “u” ecc.): si tratta di confusioni fra lettere simili per forma;
  • omissioni: si tratta di raddoppiamenti consonantici, nei digrammi, in parole varie, in posizione preconsonantica, nei dittonghi e nei gruppi vocali ecc.;
  • inversioni (cinetiche/orizzontali, statiche/verticali ecc.). si tratta di inversioni e ribaltamenti di sillabe, di parole ecc.;
  • aggiunte: si tratta di raddoppiamenti consonantici generici, dopo la vocale iniziale, ripetizioni sillabiche ecc.
  • sostituzioni di vocali, consonanti, accenti ecc.

La disgrafia si manifesta come difficoltà a riprodurre segni alfabetici e numerici, riguarda perciò il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche. Il tracciato segnico grafico risulta incerto, inadeguato sia nella forma che nelle dimensioni, una scrittura non lineare e difficilmente decifrabile.

Nelle persone che presentano disgrafia vi sono frequentemente alterazioni del rimo grafico, ovvero del ritmo con cui si scrive; la pressione sul foglio non è adeguatamente regolata, risultando  eccessivamente debole, troppo forte o oltremodo discontinua; l’impugnatura dell’oggetto tracciante può risultare non adeguata e posizione e postura possono essere fortemente scomposti; la direzione del gesto grafico può presentare inversioni di direzionalità; l’orientamento nello spazio grafico può essere alterato; i grafemi possono risultare o eccessivamente grandi o troppo minuti, possono essere uniti, sovrapposti, fusi o eccessivamente distanziati ecc.

Le persone con disgrafia frequentemente presentano difficoltà nelle competenze grafo-motorie, di orientamento e integrazione spazio-temporale, di coordinazione oculo-manuale e di coordinazione dinamica generale di discriminazione e memorizzazione visiva sequenziale, e in quelle metafonologiche.

Il grafismo, però, non è limitabile alla superficie del foglio su cui rimane impresso in quanto si espande su un territorio vastissimo e la pressione nel tracciare, i segreti del grande e del piccolo spazio occupato dal segno, non possono essere semplicizzati in micrografia e macrografia poiché, oltre alle proporzioni, queste estensioni racchiudono principi informatori sull’età, sul livello maturazionale raggiunto e, in particolare, sul prodotto spontaneo della personalità del soggetto.

La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che si manifesta prevalentemente in difficoltà aritmetiche e logico-matematiche quali:

  • incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni;
  • mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici;
  • mancato riconoscimento dei simboli numerici;
  • difficoltà ad attuare le manipolazioni aritmetiche standard;
  • difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerando;
  • difficoltà ad allineare correttamente i numeri o ad inserire decimali o simboli durante i calcoli;
  • scorretta organizzazione spaziale dei calcoli; incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le «tabelline» della moltiplicazione.

Alla base del disturbo dell’apprendimento del calcolo (discalculia) è così poco frequente la presenza di una sola causa che ogni definizione monoideistica della discalculia non può che essere superficiale o incompleta: a titolo di esempio, si distinguono numerose diverse forme di discalculia evolutiva a seconda delle difficoltà peculiare manifestate (discalculia verbale, disprassicalculia, disgnosicalculia, discronicalculia, discalculia grafica, discalculia ritmica, discalculia ideognosica, discalculia operazionale ecc.), una parcellizzazione tale che alcuni autori suggeriscono di utilizzare il concetto di “difficoltà logico-matematiche”, indirizzando l’attenzione all’ampio spettro delle manifestazioni di disagio che può mostrare una persona che non riesce nell’uso dei calcoli nella vita quotidiana.

Per aiutare bambini e ragazzi che presentano difficoltà negli apprendimenti e che si sentono per questo mortificati, è importante rivolgersi tempestivamente ad uno specialista in grado di formulare una diagnosi che tenga conto della globalità della persona e, oltre alla valutazione delle capacità cognitive, dello sviluppo del linguaggio e delle abilità nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, si dedichi a coglierne le specificità, ogni disagio emotivo e socio-relazionale e le potenzialità.

Conseguentemente il professionista deve approntare un progetto di intervento individuale con metodi e strumenti efficaci per il recupero e il ripristino degli equilibri psico-emozionali e delle abilità negli apprendimenti.

La Consensus Conference sui DSA afferma che un intervento di aiuto è efficace se migliora l’evoluzione del processo più dell’evoluzione spontanea. Per quanto riguarda l’approcico dei profesisonisti del Centro Studi Specialistici Kromos al tema Disturbi dell’Apprendimento non ci si può accontentarsi di risultati quali scaturiscono dalla valutazione prima-dopo della velocità e della correttezza nella lettura e nella scrittura né alla comparazione dei tempi di elaborazione del sistema di produzione di calcoli. Né basta osservare quanti sono diminuiti gli errori di lettura, scrittura o calcolo. La persona chiede di essere presa in carico in senso complessivo, accompagnata in un processo di crescita e di sviluppo, dove gli apprendimenti non sono che una parte, seppur rilevante, di un tutto.

Occorre lavorare non soltanto per ottenere un miglioramento delle performance (correttezza e rapidità) nella lettura, scrittura e calcolo, ma anche  per alimentare il senso di autoefficacia, l’autostima, le abilità nell’espressioni di sé, nell’occupazione dello spazio e nella padronanza del proprio corpo significate.

Ogni intervento clinico nell’ambito dei DSA è individualizzato e personalizzato, risponde alle esigenze di quella specifica persona ed è finalizzato a sviluppare tutte le potenzialità e le abilità, creare  o ricreare equilibri emotivi, promuovere competenze e disponibilità per confrontarsi con il mondo che la circonda.

Il Centro Studi Specialistici Kromos di Firenze mette a disposizione una equipe di professionisti e una esperienza trentennale nell’ambito dei DSA. Sempre orientati alla persona anziché al deficit gli Psicologi, i Pedagogisti Clinici e gli Psicomotricisti Funzionali del Centro Kromos offrono percorsi di aiuto finalizzati ad incrementare abilità e disponibilità nonché a sviluppare le potenzialità seguendo un ottica di cambiamento globale della persona.

Va precisato che Certificazione e diagnosi non sono la stessa cosa. Per Certificazione si intende un documento con valore legale che attesta il diritto dell’interessato ad avvalersi delle misure previste da precise disposizioni di legge (per es. Legge 104/92 o Legge 170/2010) le cui procedure di rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento. La Diagnosi, invece, è il giudizio clinico attestante la presenza di una patologia o di un disturbo che può essere rilasciato da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie. Nel caso di disturbi clinici che non danno diritto all’attivazione della L.104/92 o della L.170/2010 si parla quindi di diagnosi e non di certificazione.

Ai fini dell’erogazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi previsti dalla L. 170/2010, tale diagnosi deve avere valore certificatorio (tutti i servizi pubblici sono autorizzati a rilasciare certificazioni; come privati nel Centro Kromos si effettuano valutazioni e diagnosi che devono essere vidimate dalla ASL di competenza).

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