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Enuresi nei bambini e negli adolescenti: cause, effetti, intervento clinico

“Mio figlio fa ancora la pipì a letto. Perché? E come posso aiutarlo?”

L’enuresi è il volontario o involontario rilascio ripetuto di urina nei vestiti o a letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito, cioè dopo i cinque anni circa. L’enuresi può essere primaria quando non c’è mai stato il raggiungimento del controllo degli sfinteri o secondaria.  In entrambi i casi può comportare una limitazione dei momenti sociali, isolamento e una sofferenza psicologica strettamente legata al senso di vergogna e talvolta al disgusto e all’incomprensione di chi si prende cura del bambino. L’enuresi notturna è assai più frequente di quella diurna e il 15 per cento circa dei bambini, in prevalenza maschi, entro i sei anni di età, soffre di questa difficoltà che diminuisce gradualmente in percentuale man mano che si avvicinano alla pubertà.

Enuresi primaria e enuresi secondaria

Se l’enuresi primaria può essere più frequentemente spiegabile rintracciando cause “organiche”, l’enuresi secondaria affonda le radici in motivazioni estremamente complesse e l’ottica interpretativa delle inadeguatezze si fa ancora più ampia annoverando cause interne (traumatismi psichici) e cause esterne (disarmonie con l’ambiente ), come pure la sommatoria delle une con le altre.

L’enuresi secondaria può essere una espressione di un disagio rintracciabile, per esempio, nel cattivo equilibrio tra i genitori, nei conflitti all’interno della costellazione familiare, nella nascita di un fratellino o di una sorellina, nel risveglio degli interessi sessuali alle soglie della pubertà ecc.

Possiamo individuare le cause scatenanti dell’incontinenza nel piacere stesso dell’acutezza sensoriale a cui il soggetto non ha più il coraggio di rinunciare, nella delusione per non ritenere sufficientemente ripagato l’abbandono delle sue abitudini infantili, nel cambiamento o nella minaccia di cambiamento, come ad esempio le partenza per le vacanze con estranei o persone poco conosciute e poco simpatiche, il timore di relazioni con l’altro sesso, la partenza o la morte di un partner familiare ecc.

Le tante cause che possono originarsi da conflittualità affettive e/o da inadeguatezze educative che richiedono una osservazione paziente e analitica, premessa indispensabile per definire le linee di azione.

Enuresi: interventi di aiuto integrati con bambini e adolescenti

Rilevare ogni aspetto e dettaglio dell’incontinenza e del conseguente disagio significa mettersi in condizione di costruire insieme alla persona un progetto clinico capace di condurre alla comprensione della funzionalità del sintomo enuretico e ad una più funzionale modalità di gestione emotivo-affettiva del proprio rapporto con il mondo. La persona che vive tale disagio non è però da considerarsi un malato; il problema va inquadrato dandogli il giusto peso ed è importante tenere presente che è possibile affrontarlo e risolverlo mediante un efficace intervento psicoeducativo. L’intervento avrà da un lato come obiettivo quello di individuare strategie di comportamento e di comunicazione efficaci alla risoluzione del problema, tenendo conto della modalità di manifestazione del disturbo e delle caratteristiche del sistema socio familiare e dall’altro, essendo l’enuresi secondaria un fenomeno dovuto prevalentemente a disagi affettivi, dovrà interessarsi ai conflitti che sono alla base e alla promozione di uno sviluppo in sintonia con l’ambiente, regolando e rafforzando le capacità psicofisiche e sociali, stimolando la creatività spontanea, la fiducia in sé, la disponibilità al contatto, la volontà e il coinvolgimento affettivo.

Nel Centro Studi Specialistici Kromos di Firenze è possibile trovare psicologi e pedagogisti clinici, coadiuvati da neuropsichiatri infantili, che si occupano della valutazione delle Potenzialità, Abilità e Disponibilità, dell’inquadramento diagnostico della persona con enuresi e che possono attuare un intervento clinico integrato.

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