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La separazione rappresenta per i genitori un fallimento. Per i figli è una minaccia alla propria sicurezza in quanto mette in pericolo la presenza delle figure di attaccamento. La separazione, specie l’uscita dall’abitazione di uno dei due partner, è l’esito di un conflitto che dura da tempo. I figli, durante la crisi della coppia genitoriale, hanno temuto la perdita che si concretizza portando con sé la necessità di rivedere i propri valori e i propri assunti personali. Inoltre ci sono anche dei cambiamenti pratici che peraltro i figli non hanno scelto, cui è necessario adattarsi.

I fattori facilitanti e ostacolanti l’elaborazione
Le reazioni dei figli variano in base alla caratteristiche personali e alle caratteristiche della separazione. Ciò che incide maggiormente nella reazione del figlio è:

  • l’età e il grado di maturità globale
  • il “modo” della separazione e il livello di preparazione emotiva

A seconda della “tappa evolutiva” che il bambino/ragazzo sta vivendo nel momento in cui deve affrontare la separazione, ha a sua disposizione strumenti e modalità differenti. Paura, ansia, rabbia, rifiuto si declinano così a seconda dell’età e del grado id maturità generale in modi diversi e peculiari. Oltre a ciò l’altro elemento fondamentale è rappresentato dal modo con cui i genitori attuano la separazione. Le coppie troppo prese dal proprio conflitto, infatti, tendono pur inconsapevolmente a mettere in secondo piano le necessità psichiche dei figli. L’effetto della conflittualità, spesso sottovalutato dalle coppie in separazione, può essere però fortemente ostacolante per lo sviluppo del bambino/ragazzo.

Gli effetti del conflitto sui figli
Quando la conflittualità è molto alta può accadere che i figli siano coinvolti nelle dinamiche aggressive dei genitori: il figlio può diventare così un difensore di uno dei due genitori. La richiesta di schierarsi, se in un primo momento può essere accolta dal figlio in modo positivo perché si sente importante o sente di avere un controllo sulla situazione, lascia spesso il posto al senso di colpa nei confronti dell’altro genitore e anche al timore delle reazioni di quest’ultimo.
In altri casi entrambi i partner eleggono il figlio a giudice del conflitto, una triangolazione che porta ad un doloroso conflitto di lealtà e frequentemente ad una dipendenza emotiva dal genitore che risulta vincente: succede che il figlio avverta di ricevere l’affetto a patto che faccia vincere, dia ragione, uno o l’altro, una rappresentazione che tenderà a estendere ad altre situazioni relazionali.
Frequentemente i figli sono esposti anche a comportamenti di strumentalizzazione: attraverso il bambino/ragazzo l’ex-coniuge comunica o avanza richieste inerenti la separazione. Ciò ancora una volta “insegna” al figlio che l’assunzione di responsabilità non è consigliabile o, di contro, che lui deve pensare a tutto in prima persona.
C’è poi il caso dell’accudimento invertito, cioè quando al figlio viene chiesto di lenire il dolore dei genitori. Il bambino/ragazzo, offrendo il proprio sostegno progressivamente può mettere via i propri bisogni e le proprie emozioni, rendendosi sempre più incapace di riconoscerle e dar loro valore.
Infine (se così si può dire) sono molte le situazioni in cui il figlio, ritenuto incapace di capire, viene esposto a continue bugie e messaggi ambigui che favoriscono la costruzione di una immagine di un mondo come luogo difficile da decifrare e da controllare. Può succedere in questi casi che dopo un iniziale periodo di richiesta ossessiva di chiarimenti il figlio smetta di porre domande alimentando così nei genitori la convinzione di averlo protetto dalla sofferenza; nei fatti, soprattutto nel lungo periodo, forti possono essere le ripercussioni sul senso di identità e sulla capacità di riconoscere e modulare le emozioni.

Che fare?
Quando una coppia ha deciso di separarsi una Mediazione Familiare può facilitare quella riorganizzazione familiare capace di mitigare gli effetti del conflitto sui figli: la Mediazione Familiare, lavorando al raggiungimento e alla stesura di un accordo condiviso e agendo sulla responsabilità genitoriale permette di creare dinamiche collaborative tali da dare a tutti il miglior vantaggio possibile.
Oltre questo tipo di percorso, che già da sé in molti casi ha effetti positivi nei figli (che non sono direttamente coinvolti nel percorso), può essere utile aiutare direttamente i figli attraverso un sostegno psicologico, spazio nel quale potranno elaborare la separazione dei genitori e riscostruire una narrazione coerente di se stessi e del mondo alla luce dei cambiamenti avvenuti o che stanno avvenendo introno a loro.

Sei in fase di separazione? Vuoi che i tuoi figli vivano la situazione nel miglior modo possibile? Nel  nostro centro troverai proprio la combinazione che fa per te. Contattaci attraverso il form o telefonando direttamente ai nostri professionisti. Potrai metterti in contatto con un Mediatore Familiare per trovare un accordo condiviso nella separazione e con uno Psicologo per sostenere tuo figlio in un momento così delicato.

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